L’allenamento mentale
I campioni di ogni sport cercano continuamente dei mezzi per migliorare la loro attività e per aumentare il carico di allenamento giornaliero. Questo vale anche per i tiratori agonisti. Ci sono tiratori campioni che si preparano per lo sforzo della competizione con un metodo di allenamento che può essere eseguito sia all’interno che all’esterno del poligono. Questo valido metodo di allenamento che può essere eseguito senza armi e munizionamento è una tecnica forse poco comprensibile ma efficace chiamata “pratica mentale” o “rappresentazione mentale” o ancora “visualizzazione e raffigurazione di immagini mentali”.
Gli studiosi di sport, allenatori e atleti dell’est-Europa, hanno studiato gli aspetti mentali dell’allenamento più che nelle nazioni occidentali. La capacità degli atleti di creare immagini mentali delle proprie prestazioni a livelli ottimali è il mezzo più potente dell’arsenale nell’allenamento mentale dell’ex-Unione Sovietica.
Attraverso la televisione molte volte abbiamo visto il saltatore di livello mondiale prepararsi per un nuovo record chiudendo gli occhi, tendendo le braccia pur rimanendo sul posto, facendo dondolare la testa e il corpo come se si avvicinasse all’asta. Egli si immagina mentalmente i movimenti della partenza, l’avvicinamento all’ostacolo (corsa), la pianta del piede (stacco), il salto e la rotazione del corpo in aria. Questa visualizzazione prepara il sistema nervoso e la muscolatura all’azione. Questo stesso stile di allenamento può assistere il tiratore in tutte le discipline per raffigurarsi non solamente i movimenti fisici, ma anche per preparare la mente a sopportare lo sforzo estremo che il tiro a segno richiede e le eventuali situazioni inaspettate.
Se propriamente usato, l’allenamento mentale, ha dei reali effetti fisici sul corpo. Costruendo su brevi esperienze il successo nell’utilizzo dell’immaginazione, gli atleti possono imparare a creare schemi neuromuscolari che permettono ripetizioni precise senza sforzo delle metodologie fisiche e mentali.
Per sparare con successo ad alto livello, bisogna ripetere molte volte il tiro in modo perfetto. La raffigurazione mentale è come un insieme di “processi neuromuscolari che sono il lavoro invisibile del cervello nel compiere connessione con i muscoli e dei muscoli nel segnalare di nuovo al cervello”.
Sebbene molti campioni utilizzino forme di allenamento mentale, la maggior parte dei tiratori è senza guida e procede in questo metodo per tentativi.
I tiratori campioni che utilizzano la visualizzazione hanno trovato che immaginare i principali elementi della disciplina del tiro permette loro di ottenere la stessa perfetta posizione di tiro ogni volta, di riconoscere la corretta visione del bersaglio più velocemente di quanto esso appaia normalmente. La visualizzazione per la pistola automatica, il tiro mobile, il grosso calibro, la carabina non solo permette che i circuiti elettrici corpo-mente siano riscaldati e preparati per l’uso, ma può anche dare la confidenza di aver visto un perfetto risultato finale. Una volta che l’abilità fisica è stata appresa, l’allenamento mentale può portare ad un processo di apprendimento al di fuori del poligono. Allora l’allenamento mentale migliora le prestazioni tecniche reali. Inoltre assicura il controllo psicologico necessario per la perfezione.
Ansietà, bassa stima di se stessi, paura di sbagliare e vecchie abitudini possono tutte diventare parte delle immagini mentali che l’atleta compie nell’attività. I risultati sono una perdita di concentrazione ed un aumento della tensione muscolare che possono distruggere o limitare la prestazione fisica; noi superiamo o eliminiamo la visualizzazione sbagliata quando creiamo e pratichiamo continuamente la visualizzazione dell’esecuzione appropriata di un movimento.
Un’appropriata raffigurazione mentale non è altro che l’apprendere l’utilizzo delle proprie capacità mentali in modo positivo, scegliendo piuttosto che lasciare al caso gli schemi neurologici che guideranno i vostri movimenti.
Ci sono quattro stadi della visualizzazione correlati fra loro usati in molti sport compreso il tiro:
– Il più semplice, il primo stadio, è l’apprendere il processo di raffigurazione visuale (visual rehearsal). Qui il tiratore mentalmente prende posizione e vede il corpo eseguire ogni cosa esattamente.
– Lo stadio successivo è più difficile. Durante la raffigurazione reale (actual rehearsal), gli atleti non stanno in posizione e non guardano, ma fanno un passo indietro nell’assetto visualizzato e mentalmente eseguono la serie dei movimenti. Essi devono essere capaci di vedere bene il bersaglio così come sentire i muscoli e il peso dell’arma. Molti atleti necessitano dell’aiuto di un allenatore o di uno psicologo sportivo per raggiungere questo stadio. Esso richiede spesso la scomposizione dell’esecuzione nelle sue parti componenti e la focalizzazione di ciascun processo passo per passo. Un ricercatore della Stanford University, definisce queste immagini da visualizzare “ologrammi mentali”. Descrive come immagini mentali tridimensionali che dirigono gli impulsi nervosi a tutti i muscoli del corpo che vengono coinvolti nell’esecuzione del compito richiesto.
– Il terzo stadio, raffigurazione reale assoluta (ultimate actual rehearsal), è la visualizzazione dall’interno del corpo compiendo solamente esecuzioni perfette. Questo stadio è quello usato più spesso. In esso il tiratore visualizza i movimenti che compongono la posizione perfetta. Essi hanno un perfetto giudizio, un perfetto controllo del respiro, vista del bersaglio, allineamento e uno scatto perfetto. Essi possono eseguire il tiro perfetto ogni volta che lo desiderano. Questo è il tipo più potente di raffigurazione mentale.
Esso è riservato agli atleti che possono eseguirlo perfettamente nello stato cosciente logico/analitico che ha origine nella parte sinistra del cervello. Tutta la raffigurazione mentale passa per il processo logico/riflessivo del tiro alla parte destra, perfetta, creativa, spontanea del cervello che agisce perfettamente ed automaticamente senza un processo pensato in modo cosciente.
– Questo ci porta all’ultimo tipo di visualizzazione, l’ “ultimate – you contingency plan”. Quando la tecnica della raffigurazione reale assoluta diventa facile, è il momento che l’atleta apprenda a vivere dei ruoli immaginando le soluzioni dei problemi che potrebbero verificarsi durante la competizione. Questi piani di eventualità� assoluta eliminano lo sforzo per trovare le soluzioni prima che i problemi si verifichino, preventivando tutti gli inconvenienti che possono avvenire durante una competizione, per esempio
# i mirini possono muoversi o cadere perché non bloccati correttamente
# l’otturatore potrebbe rompersi
# lo scatto potrebbe bloccarsi
# il gancio della cinghia potrebbe rompersi
# il calciolo potrebbe rompersi
# potrebbe saltare la luce o rompersi il reggibersaglio
# …..
Da una lista completa si deve creare un piano perfetto per superare ciascuno di questi problemi. Utilizzare il metodo della raffigurazione della perfezione assoluta per creare questo piano prendendo il migliore e più logico evolversi dell’azione per correggere la difficoltà.
Si immagini ciì che si potrebbe dire: “Signor Giudice di gara, ho un problema di equipaggiamento. Prego, segni il tempo. Non disturbo i concorrenti alla mia destra e alla mia sinistra, lascio la linea di tiro per riparare il guasto. Sparerò un numero illimitato di colpi sul prossimo bersaglio e poi sparerò due colpi sul seguente. Sparerò poi un colpo per bersaglio finché non avrò finito”. Creare tutti i dialoghi che si pensa siano necessari. Quindi concentrarsi nei problemi trovando le migliori soluzioni possibili. Si avvertirà il sollievo di aver affrontato le proprie paure ancora prima che esse si verifichino.