La performance visiva è una componente essenziale della prestazione dell’atleta impegnato nel tiro a segno accademico.
A fronte di un costante allenamento e di una corretta preparazione psico-fisica adeguata alla competizione sportiva, il misconoscimento completo o parziale delle problematiche legate alla visione può rappresentare un handicap prestazionale più o meno grave per il tiratore con la pistola o con la carabina.
E’ pertanto necessario che il tiratore sportivo, che porti o meno gli occhiali, effettui, preliminarmente e periodicamente, una visita oculistica per la valutazione dello stato di salute dei suoi occhi, per la diagnosi e la terapia di eventuali patologie e per la correzione ottica della refrazione.
Il Medico Oculista deve, in particolare, confermare l’occhio dominante, quello che mira, e deve evidenziare ed informare il tiratore di qualsiasi alterazione oculare in grado di interferire con la visione per correggere, migliorare e/o curarne ogni aspetto. E dovrà, se necessario, prescrivere ulteriori accertamenti diagnostici specialistici.
Ma, soprattutto, per le particolarissime caratteristiche ergonomiche e le esigenze tecniche e regolamentari del tiro sportivo (processo di mira, posizioni e distanze specifiche di mira, durata e condizioni ambientali della competizione, ecc.) è imperativa, da parte del Medico Oculista competente in tali problematiche, una misurazione della refrazione ottica accuratissima ed assolutamente personalizzata che deve essere eseguita dapprima nello studio oculistico con l’arma scarica impugnata dal tiratore, in modo da acquisire concretamente le distanze utili nella mira, e poi testata e perfezionata proprio sulla linea di tiro nel poligono per una messa a punto davvero efficace nelle reali condizioni d’uso. E la prescrizione refrattiva deve tenere conto anche della tipologia e configurazione particolari delle montature degli occhiali specifici per il tiro sportivo.
E’ essenziale che l’Oculista conosca bene questa disciplina sportiva per interagire con le esigenze e le problematiche particolari del tiratore sportivo in modo da poter consigliare gli accorgimenti migliori e le pratiche più efficaci per il mantenimento della performance visiva ottimale prima e durante lo svolgimento delle competizioni, oltre a fornire i consueti consigli per la conservazione della salute oculare e della efficienza visiva nel tempo.
Consigli oculistici per la conservazione della salute oculare e della efficienza visiva nel tempo:
1. Condurre una vita attenta alla salute (anche) della vista: niente fumo, pochissimo alcol, ridurre l’alimentazione ipercalorica, ridurre la sedentarietà ed eseguire check-up periodici della salute generale.
2. Assumere periodicamente, ma con regolarità, nutrienti antiossidanti specifici ed usare dispositivi ottici per la protezione anti-UV degli occhi nella vita quotidiana per proteggere dall’invecchiamento precoce la macula (microregione retinica fondamentale per la percezione visiva nel processo di mira, sede della massima acuità visiva, cioè, della massima risoluzione spaziale).
3. Assumere estratti di mirtillo, ricchi di vitamina A e di sostanze utili alla microcircolazione sanguigna oculare per migliorare la sensibilità luminosa nella settimana prima della competizione.
Consigli oculistici preliminari alla competizione sportiva:
4. Evitare di esporsi a luci intense prima dell’inizio della gara per non esaurire i pigmenti visivi maculari.
5. Usare sostituti lacrimali monodose non viscosi (anche a chi non usa le lenti corneali), sia
prima che durante la gara, per evitare il prosciugarsi del film lacrimale e la conseguente irritazione degli occhi causata dal ridotto ammiccamento, dalla durata della competizione e soprattutto dalle condizioni ambientali spesso variabili, soprattutto nelle competizioni all’aperto, e non sempre ideali per la superficie oculare.
Consigli oculistici sui dispositivi ottici per il tiro sportivo:
Evitare l’utilizzo di:
1. lenti corneali rigide o rigide gas-permeabili che, galleggiando sull’occhio e muovendosi ad ogni ammiccamento, causano piccoli spostamenti ottici che possono disallineare l’immagine del bersaglio. Inoltre, come già detto, la diminuita frequenza di ammiccamento del tiratore sportivo durante la mira, oltre a certe condizioni ambientali del poligono, può inaridire la cornea peggiorando la qualità dell’immagine;
2. lenti multifocali o progressive, per le troppe distorsioni ed aberrazioni delle immagini che possono prodursi per la particolare posizione della testa del tiratore;
3. occhiali comuni con inserti ottici aggiuntivi e posticci perché imprecisi, non regolabili e più problematici per appannamento e pulizia delle lenti.
Va invece raccomandata l’adozione degli specifici occhiali da tiro sportivo in stretta collaborazione con un Ottico-Optometrista esperto nello specifico settore.
Gli occhiali da tiro sportivo
Per le sue particolarissime necessità visive il tiratore sportivo ha bisogno di speciali occhiali da tiro, che richiedono lenti specifiche, e che oggi rappresentano un’importante parte integrante dell’equipaggiamento tecnico.
I primi occhiali da tiro sono stati sviluppati nel 1957 da Bruno Knobloch, un ottico e tiratore sportivo tedesco, ed, attualmente, gli occhiali da tiro della Knobloch Optik sono i più usati nel mondo. Negli USA, ma non solo, sono molto usati anche gli occhiali da tiro Champion Neostyle. Ed altri marchi sono MEC e Varga.
Occhiali da tiro bene adattati, con lenti che correggono esattamente il difetto visivo alla distanza e nella posizione voluta dal tiratore, contribuiscono certamente a migliori prestazioni.
Gli occhiali normali, con lenti fisse, non sono adatti per il tiro al bersaglio perché non sono regolabili. Infatti, la lente degli occhiali da tiro, che si trova davanti all’occhio che mira, può essere adattata dallo stesso tiratore in ogni posizione quando prende la mira. Inoltre, con gli occhiali normali, per la specifica posizione della testa, il tiratore sportivo con la pistola o quello con la carabina (in piedi, in ginocchio o disteso) non guarda mai verticalmente attraverso il centro ottico della lente. E l’immagine del bersaglio è veramente precisa soltanto se si guarda verticalmente attraverso il punto centrale della lente. Nelle zone limitrofe al centro ottico degli occhiali normali si hanno, al contrario, distorsioni ed aberrazioni ottiche che rendono impossibile una visione perfetta al tiratore sportivo, che può notare fastidiose orlature colorate (aberrazioni cromatiche) o deflessioni prismatiche che peggiorano la qualità della visione nella mira.
Gli occhiali da tiro sportivo sono costruiti proprio per adattarsi all’impiego per carabina e pistola (ed anche arco), per tiratori destrimani e mancini, e per tutti i modi di puntare. Infatti, a seconda del modo di puntare, ogni tiratore assume un differente portamento della testa e del corpo, e per ogni tipo di portamento la lente degli occhiali da tiro può essere orientata e ruotata sui tre assi nel modo più utile per portare il punto ottico centrale della lente esattamente davanti all’asse visivo di mira: dalla fovea maculare attraverso il centro della pupilla fino al centro ottico della lente di correzione, e poi fino al congegno di puntamento (tacca-mirino o diottra-tunnel) nella direzione del bersaglio.
Gli occhiali da tiro sono dotati di una guida di scorrimento e di supporto lente con profili rotondi ed, in generale, le lenti per tiratori sportivi con la pistola hanno un diametro (37mm) maggiore di quelle per i tiratori con la carabina (23mm), che devono utilizzare una speciale diottra montata sull’arma. È fondamentale che queste lenti siano piatte ed asferiche (per limitare tutte le distorsioni ottiche) e trattate antiriflesso per consentire il passaggio dei raggi luminosi fino al 99%, invece che fino al 92%. Le lenti di sicurezza approvate dalla FDA sono quelle in policarbonato o in Trivex. Tuttavia, le più usate attualmente negli occhiali da tiro sportivo sono in plastica CR39.
Con questi occhiali speciali è possibile regolare facilmente le lenti in tutte le posizioni ed in tutte e quattro le direzioni. Le regolazioni in verticale ed in orizzontale, le inclinazioni in avanti ed indietro, come anche la rotazione attorno all’asse verticale, si possono eseguire senza problemi. Il tiratore si mette gli occhiali, allenta le viti del cursore di regolazione, con il dispositivo di regolazione aggiusta la lente e fissa poi le viti con la mano. Poi si toglie gli occhiali e con un cacciavite avvita saldamente le viti per evitare che il supporto lente possa slittare o traballare durante il tiro.
Gli occhiali da tiro sportivo consentono sempre una regolazione fine.
Con una regolazione imprecisa possono, infatti, apparire le seguenti distorsioni ed aberrazioni:
- · astigmatismo dei fasci obliqui, che deforma il cerchio in ellissi;
· effetti prismatici collaterali, che fanno apparire il bersaglio in un’altra direzione;
· sfocature, anche minime;
· aberrazioni cromatiche trasversali, che formano orli colorati.
Alterazioni d’immagine di questo tipo diminuiscono l’acuità visiva che si potrebbe raggiungere con una centratura esatta. Questi errori si hanno anche quando pur trovandosi il punto ottico centrale correttamente centrato davanti all’occhio, la lente non è in posizione verticale, ma inclinata in avanti o indietro oppure ruotata sull’asse verticale.
Il tiratore stesso può regolare facilmente la lente prima di mirare, ma ricordi sempre che è spesso utile e necessario ricontrollare bene ed eventualmente eseguire una nuova regolazione se cambiano le condizioni ambientali, come quando si trova in un diverso poligono di tiro. Infatti, i poligoni di tiro non sono tutti identici: possono sussistere differenze nel piano di tiro o nell’inclinazione del terreno o nell’illuminazione e cromatismo ambientale, per cui il tiratore sportivo non ha più disponibile la sua posizione abituale, anche se la differenza può essere minima.
Accessori: una vasta serie di accessori è stata progettata e resa disponibile per corredare gli occhiali da tiro sportivo. Servono per ridurre lo stress visivo da luci parassite e per ridurre l’abbagliamento solare, per aumentare la sensibilità al contrasto, per regolare efficacemente la profondità di campo, per schermare in modo opportuno l’occhio che non mira, che comunque deve rimanere aperto.
Nota bene: non tutti questi accessori sono permessi dai regolamenti sportivi internazionali.
Lo schermo ribaltabile verso l’alto e lo schermo con protezione laterale mobile. Entrambe le versioni fornibili nei colori bianco, nero e grigio opaco.
E’ importante per il tiratore lasciare aperto l’occhio che non prende la mira quando tira al bersaglio, ma nella maggior parte dei casi appaiono immagini doppie, poiché non sempre si riesce a sopprimere l’impressione visiva dell’occhio che non prende la mira. Chiudendo solo una palpebra, l’altra palpebra si irrigidisce e preme sul globo oculare, con grande disturbo per il tiratore. Diminuisce allora il potere refrattivo e diminuisce anche l’acutezza visiva. E si ha anche un affaticamento progressivo del tiratore. Al fine di evitare tali fattori di disturbo, non si può rinunciare all’applicazione di uno schermo davanti all’occhio che non mira. In linea di principio, per l’occhio che non prende la mira è opportuno usare uno schermo chiaro in presenza di raggi di luce chiara che vanno a colpire l’occhio che prende la mira.
Bisogna sempre fare attenzione che non ci sia una eccessiva differenza di luminosità percepita tra l’occhio che prende la mira e l’altro perché si avrebbe una anisocoria (diverso diametro pupillare tra i due occhi) e perciò disturbi nella percezione della profondità di campo. Ha senso impiegare uno schermo nero soltanto in combinazione con un diaframma ad iride. Esiste anche uno schermo a polarizzazione.
Il diaframma ad iride. In generale, questo accessorio è utile soltanto nei presbiti conclamati per ampliare la profondità di campo, ma l’uso prolungato può essere affaticante.
Il tiratore sportivo con la pistola spara con congegno di puntamento aperto (open sight), cioè, non ha nessuna diottra davanti all’occhio che prende la mira. L’essenziale è che veda chiaramente il congegno di puntamento della sua arma: tacca e mirino. Mentre il bersaglio risulta sfuocato. In generale, nel tiro sportivo con pistola pcp il mirino si trova a circa 60-100cm dall’occhio che mira. Con il diaframma ad iride il tiratore ha la possibilità di regolare con precisione la grandezza del foro che attraversa con lo sguardo, influenzando in tal modo la profondità di campo e l’entità del contrasto. Con una migliore profondità di campo si delimita maggiormente la zona del bersaglio. Il diaframma ad iride permette di vedere chiaramente sia il congegno di puntamento che il bersaglio.
Ogni tiratore può facilmente trovare l’apertura più adatta. La grandezza ideale di apertura dipende da caratteristiche dell’occhio e dalla luminosità ambientale. Comunque, non bisogna mai scegliere un’apertura d’iride troppo piccola per evitare diffrazioni incontrollabili, che influenzano negativamente la qualità dell’immagine.
Vetri colorati. Le lenti gialle aumentano il contrasto, ma offrono poca riduzione dell’illuminazione ambientale e perciò sono utili in ambienti poco illuminati. Le lenti arancio o arancio-marrone, riducendo tutte le lunghezze d’onda nello stesso modo, conservano la visione dei colori.
Affinché l’occhio che mira possa adattarsi velocemente a mutevoli condizioni d’illuminazione ambientale è stato sviluppato un sistema di adattamento tricromatico (un vetro giallo, un vetro marrone al 30% ed un vetro marrone al 65%) da anteporre alla lente. Il sistema di adattamento è avvitato dal davanti sul supporto della lente. Girando semplicemente il trittico di vetri colorati, un meccanismo a scatto permette di inserire, ben centrato davanti alla lente, il vetro col colore desiderato. Così è possibile cambiare rapidamente e facilmente il colore. Il tiratore più fotosensibile ha anche la possibilità di aggiungere un vetro scuro ed un filtro scuro per ridurre ulteriormente la luce. In questo sistema di adattamento si possono inserire anche vetri di correzione debole in versione incolore o colorata.
L’occhio che non prende la mira è schermato in modo ideale quando vengono create condizioni di uguale luminosità per entrambe gli occhi e quando può continuare a vedere lateralmente. Anche per l’occhio che non prende la mira è disponibile un sistema di adattamento con vetri colorati, ma opachi, analogo al sistema appena descritto. I vetri di questo sistema sono opachi in modo che il bersaglio sparisca dal campo visivo centrale. Con una semplice girata, anche senza togliersi gli occhiali, il tiratore può regolare in ogni momento l’intensità di luce per l’occhio che non prende la mira esattamente come per l’occhio che mira. I vantaggi di questo sistema di adattamento con lenti opache sono: intensità luminosa uguale per entrambe gli occhi, schermatura del bersaglio per l’occhio che non prende la mira, conservazione della visione periferica. La visione binoculare periferica permette la tridimensionalità e può aumentare anche l’acuità visiva apparente.
Il dispositivo di centraggio. Dopo aver effettuato una regolazione preliminare approssimata della lente, il dispositivo di centraggio viene inserito davanti alla lente degli occhiali oppure nel sistema di adattamento da anteporre alla lente e si gira poi assieme al supporto della lente.
Il tiratore trova la posizione giusta della lente quando, con l’arma puntata, vede il foro centrale rotondo e ben centrato sul bersaglio. I fori di orientamento disposti in cerchio sono di aiuto per un aggiustamento rapido e comodo. Si noti che con uno scostamento di circa 3° l’immagine rotonda del bersaglio appare ovale, mentre con uno scostamento di 5° il bersaglio non si vede più. L’ultimo controllo avviene con l’arma puntata.
Questo dispositivo di centraggio si toglie prima di sparare, oppure si sposta di lato se fissato sul sistema di adattamento da anteporre alla lente. Con quest’ultimo metodo è possibile controllare in ogni momento e con la massima precisione come risulta centrata la lente poiché basta girare semplicemente il congegno fino a tagliare l’asse visivo del tiratore; l’arresto avviene automaticamente con scatto in posizione centrale.
La protezione laterale. Le norme sportive prescrivono che bisogna portare occhiali con protezione laterale quando si spara con polvere nera. Ma questa protezione può venire impiegata anche come protezione luminosa laterale per potersi concentrare in pieno sulla mira, eliminando ogni possibile disturbo proveniente dai tiratori vicini o da luci parassite laterali.
Lo schermo solare. Il poligono di tiro o il bersaglio possono essere illuminati in modi differenti e variabili durante la competizione.
Nel caso di poligono di tiro all’aperto, a seconda delle condizioni atmosferiche, il bersaglio è spesso illuminato da un’abbagliante luce solare ed osservato dal tiratore che si trova in un posto coperto da una tettoia e meno illuminato. Il tiratore è in difficoltà quando vede un’ombra scura (magari di un muro adiacente) che va a cadere attraverso il centro del bersaglio, oppure, quando il bersaglio si trova accanto ad una parete con illuminazione differente. Un eccesso di raggi luminosi produce un relativo abbagliamento.
Nei poligoni indoor si ha il vantaggio di un’illuminazione costante nel tempo ed abbastanza uniforme nello spazio. Tuttavia, molti tiratori sono disturbati dalla luce artificiale. Lo schermo solare è molto utile anche come protezione dai disturbi da luce artificiale, sia tra i tiratori con pistola che tra i tiratori con carabina (e anche tra gli arcieri).
All’aperto, d’estate, lo schermo solare è un aiuto ideale per il tiratore sportivo poiché questo schermo si può spostare in diverse posizioni e non aderendo alla testa ne evita il surriscaldamento. Spesso utile, all’aperto, anche il trattamento fotocromatico della lente che si adatta alle mutevoli condizioni della luce ambientale.
La lente accessoria per l’occhio che non prende la mira. La vista di quest’occhio può esser corretta solo per lontano o solo per vicino, affinché il tiratore sportivo non debba togliersi gli occhiali da tiro quando ricarica l’arma o quando vuole vedere quanti punti ha realizzato. Con l’aiuto di un cursore speciale, è possibile montare davanti all’occhio che non mira la giusta lente ed anche un disco di copertura, ribaltabile verso l’alto.
Nota redatta dal Dott. Andrea Vecoli
Studio oculistico Associato
Siena viale F.Tozzi.